Avevamo camminato tanto, per lungo tempo; ci avevano persino preso per illusi, per pazzi o per visionari. Ma noi ci siamo fidati di una stella, di un’ombra flebile che si vedeva soltanto quando il sole tramontava…
Quanto è stata messa a dura prova, la nostra fiducia! In certi momenti, quando nelle oasi che incontravamo nel deserto il vento passava tra le palme o il freddo calava sul niente della sabbia, anche noi ci sentivamo scossi e freddi nel cuore. Più volte siamo stati sul punto di abbandonare l’impresa e di tornare indietro: “Tanto non lo troveremo mai”, ci dicevamo sconsolati, e guardavamo con nostalgia la strada che avevamo percorso da casa nostra, e che ci stava portando verso l’incognito. Non sarebbe stato meglio ignorare tutto, e tornare ai nostri calcoli e alle nostre osservazioni del cielo stellato, quando sulle alte torri del nostro paese passavamo le notti a scrutare il firmamento per cercare di capire il fato e il destino del mondo?
Eppure, quella stella lucente era stato un richiamo per noi. Non si poteva ignorarla, per questo eravamo partiti. Del resto, non è questo il motivo per cui si vive? Passi la vita ad aspettare una stella che splenda nel tuo cielo, e quando la vedi, cosa fai? La ignori? Noi non abbiamo avuto il coraggio di farlo, e ci siamo messi in cammino.
“Portiamogli dei doni!”, disse il più anziano di noi a un certo punto del cammino, e noi abbassammo gli occhi per cercare, da qualche parte nel nostro cuore, ancora un briciolo di speranza che – forse – saremmo riusciti a trovarlo proprio noi…
E poi, qualcuno ci diede indicazioni precise, finalmente. L’astro luminoso ricomparve appena fuori dal cielo di Gerusalemme: dimenticammo la stanchezza, la paura e la delusione che ci avevano accompagnato per l’ultimo tratto del nostro viaggio; seguimmo ancora la stella, che splendette limpida nel cielo freddo per l’ultima volta, quasi salutandoci e facendoci provare nel cuore una grandissima gioia. E finalmente arrivammo dinanzi a una casa. Lui era lì: sembrava un bambino come gli altri, ma noi lo riconoscemmo senza ombra di dubbio. La gloria di Dio splendeva sul suo volto, e sua madre ce lo mostrò come si mostra il tesoro più prezioso che si possiede, con una dignità e un contegno che non avevamo visto nemmeno nelle corti dei re più famosi dell’Oriente. Fu lì che gli presentammo i nostri doni: l’oro, l’incenso, e la mirra. Alla vista della mirra, sua madre ebbe un fremito segreto, che però io riuscii a scorgere. Cosa significava? Perché quell’ombra nel suo sguardo? Non lo seppi mai. Ma seppi però che cosa c’era nel nostro cuore: ci prostrammo dinanzi al bambino, e lo adorammo.
Auguri
La fraternità di Rovio
FANTASTICO IL CAMMINARE IN FIDUCIA
Grazie , mentre lo leggevo mi sono venuti i brividi e le lacrime agli occhi .Buon Natale a tutti voi di cuore
Sono i dubbi che abbiamo tutti noi quando andiamo alla ricerca. Ma il Signore si fa sempre trovare da chi lo cerca con cuore sincero. Buon Natale
sembra il cammino di vita di ognuno di noi con alti e bassi, con incontro di persone che si legano a noi durante il viaggio e altre che ci lasciano, ma quelle che si sono legate non ci abbandonano e insieme raggiungiamo la luce eterna